giovedì, novembre 23, 2006

Si può sognare con la musica di uno spot?
























'Mad World' - Michael Andrews featuring Gary Jules
Una canzone voluttuosa, spirituale, eterea. Un capolavoro.
http://www.garyjules.com/v2/

giovedì, novembre 16, 2006

Waking up without you is like drinking from an empty cup
















"The Animals Were Gone"

Woke up and for the first time the animals were gone
It's left this house empty now, not sure if I belong
Yesterday you asked me to write you a pleasant song
I'll do my best now, but you've been gone for so long

The window's open now and the winter settles in
We'll call it Christmas when the adverts begin
I love your depression and I love your double chin
I love 'most everything that you bring to this offering

Oh I know that I left you in places of despair
Oh I know that I love you, so please throw down your hair
At night I trip without you, and hope I don't wake up
'Cause waking up without you is like drinking from an empty cup

Woke up and for the first time the animals were gone
Our clocks are ticking now so before our time is gone
We could get a house and some boxes on the lawn
We could make babies and accidental songs

I know I've been a liar and I know I've been a fool
I hope we didn't break yet, but I'm glad we broke the rules
My cave is deep now, yet your light is shining through
I cover my eyes, still all I see is you

Oh I know that I left you in places of despair
Oh I know that I love you, so please throw down your hair
At night I trip without you, and hope I don't wake up
'Cause waking up without you is like drinking from an empty cup

(Damine Rice - "9")

mercoledì, novembre 15, 2006

Set the fire to the third bar

giovedì, novembre 09, 2006

Storm Thorgerson - Brain Storm






























La Galleria Arteutopia (Milano) presenta per la prima volta in Italia il lavoro visionario e surreale di Storm Thorgerson, leggendario fondatore di " HIPGNOSIS " lo studio di fotografia, grafica, e design che alla fine degli anni '60 ha rivoluzionato radicalmente il concept delle copertine della musica rock.
Pochi artisti legati all'iconografia della musica rock hanno avuto un ruolo così determinante ed innovativo come Storm Thorgerson; e non solo perché Storm ha illustrato con le sue nitide e visionarie immagini album ed artisti che oggi sono ormai leggenda; Storm ha fatto di più, ha legato indissolubilmente il suo lavoro ad una idea, allo spirito che quei suoni nuovi diffondevano nella cultura e nella società in cui si formavano.
Utopia e sogno, solennità e magia risolte in una sorta di iperrealismo visionario hanno conferito ai suoi artwork quella straordinaria forza evocativa e provocatoria che sono nel DNA stesso della musica rock.
Dal gelido e astratto prisma di "The Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd al magico richiamo del megalite di "House of the Holy" dei Led Zeppelin fino alla terrificante e gigantesca palla di rottami di "Stomp442" degli Anthrax, i lavori di Thorgerson sono sempre arrivati dritti al bersaglio, dove musica e immagini ci suggeriscono insieme un simbolo ed una alternativa tra ciò che è e ciò che sembra, continuando a interpretare la musica come energia irrazionale e quasi magica, dove la creatività dell'artista si afferma negli infiniti mondi possibili che scaturiscono dal suo talento e dalla sua immaginazione.
I nomi che si sono rivolti al suo genio creativo sono ormai storia : Pink Floyd, Led Zeppelin, Paul McCartney, Nice, Black Sabbath fino ai più recenti talenti del rock come Muse, Cranberries, Offspring.
Ma è con i Pink Floyd , il gruppo capace di alterare le percezioni ed esplorare nuovi territori creativi nel rock che Storm trova una straordinaria sintonia . Le copertine che realizza per i Floyd traducono in immagini di incredibile eleganza e suggestione la musica eclettica e psichedelica della band e diventano vere e proprie icone del rock : The Dark Side of the Moon , Atom Heart Mother , Wish You Were Here, Animals, The Division Bell, fino all'ultimo "Pulse".

martedì, novembre 07, 2006

Storia di ringhiera

Salivo le scale di una casa di ringhiera
Milano centro
L’odore di muffa mutava in profumo per le mie narici
E riportava alla memoria i lontani natali trascorsi dai nonni
L’umidità delle cantine dimenticate
Dalle quali saliva perennemente odore pungente di petrolio
Gli enormi scalini freddi e grigi
che portavano all’androne del palazzo
dove i vicini posteggiavano biciclette
efficienti e malandate.
Poi il pensiero è andato alle poltrone allineate davanti ai camini
E all’aroma caldo del legno
Ho chiuso gli occhi
e le immagini si sono fatte reali
ho pianto
e sorriso.